Assunta
(domenica 23 giugno 2013)
Categoria:
Affetto
TRATTO DAL MIO BLOG
10:15 del 23-06-2013
Non ricordo se ho già parlato del mio paese, Cittadina tranquilla della bergamasca, dove ancora i "vecchi" non hanno fatto l'abitudine ai "terroni" che già si sono dovuti "sorbire" l'invasione degli extra comunitari. Ma si sa è gente antica, tradizionalista, i giovani, sono più evoluti, più "tolleranti".
Qualunque sia la strada del ritorno al mio paese, sia da Bergamo, da Milano o da Como, quando all'improvviso da lontano, all'orizzonte appare la cupola della chiesa, mi si apre il cuore, e sento già odore di casa. Quella cupola così grande e mastodontica, sembra dare sicurezza e si scorge già da lontano, con la sua statua lassù in cima protesa verso il cielo. E' la chiesa parrocchiale di: "CALUSCO D'ADDA" Non è una grande metropoli, è soltanto un paesotto di estrazione contadina, che ora non è più come una volta, ci sono abitanti forestieri i cosiddetti extra comunitari, marocchini, cinesi, arabi, indiani,
giapponesi, albanesi, senegalesi e tantissimi altri, una vera invasione, un miscuglio di tradizioni e costumi, ma Calusco non si è perso d'animo, si è adattato benissimo a questa nuova condizione multietnica. E' moderno, elegante, non manca niente: biblioteche, parchi, farmacie, eleganti bar, negozi, supermercati, cinema, insomma, c'è di tutto, non mancano nemmeno le banche, ce ne sono talmente tante che sembra quasi che ognuno di noi sia magnate e che in paese i soldi scorrano a fiumi. E' ben servito anche dai mezzi di comunicazione e non si fa mancare nemmeno feste con canti e balli in piazza, non chè momenti di poesia e musica classica, con mercatini artigianali e pranzi in allegria. Certo non tutto funziona alla perfezione, ma come si dice nessuno è perfetto, ed io lo amo così com'è. Paragono Calusco ad una grande villa, per entrare nella quale, bisogna giocoforza passare da un lunghissimo corridoio che fa da anticamera, rappresentato da un altissimo e antico ponte in ferro, chiamato "il ponte di Paderno" che attraversa il fiume Adda, da dove il panorama è bellissimo e mozzafiato, lo sguardo si perde fino alle montagne della Svizzera. A Calusco non ci sono nata, ma è come se fossi stata adottata da una grande famiglia, nella quale mi sono trovata bene da subito, ci abito da lungo tempo e non vorrei mai cambiare, perchè sto molto bene e mi sento una caluschese a tutti gli effetti. Amo persino i suoi vigili che ogni tanto (facendo il loro dovere) mi contestano qualche errore, che haimè si trasforma in multa, ma anche in questo caso, nessuno è perfetto!